A conversation with Pupi Solari
L'occasione si sa, fa l'uomo ladro.
Io l'occasione non me la sono fatta sfuggire.
Una mattina di fine Gennaio, in una fredda Milano, ma baciata da un tiepido sole, arrivo in Piazza Tommaseo armato di buone intenzioni e soprattutto di buonissime brioche della pasticceria Marchesi 1824.
Sono le 10.30 e ho un appuntamento. Lei si siede, mi sorride.
Apro le pagine del mio taccuino e inizio a prendere appunti.
Questa non vuole essere una celebrazione, l'ennesima.
Io non sono un giornalista e questa non è una testata riconosciuta.
Questa è solo una piacevole conversazione con una Donna, una Imprenditrice, una Signora, che mi ha accolto con gentilezza, regalandomi il suo tempo e aneddoti che oggi posso condividere con tutti.
50 anni di attività: più brava o più fortunata?
Sono stata un'accanita lavoratrice, che ha avuto fortuna. Ho iniziato a lavorare per necessità. Dopo la separazione dal mio primo marito e il trasferimento da Genova a Milano, ho aperto un negozio in Largo V° Alpini. La mia più grande fortuna è stata quella di aver scelto una posizione lontana dal centro, fuori dalla mischia. Una scelta difficile, ma che poi si è rivelata vincente. Qualche anno dopo, nel 1978, lo spostamento nella vicina Piazza Tommaseo che diventerà la nuova sede dei negozi Pupi Solari bambino e donna e dal 1991 anche di Host, la boutique dedicata all'uomo.
La donna o l'uomo che ha vestito con più piacere?
Ornella Muti. Lei era all'apice della sua carriera ed è stato un piacere poterla avere come cliente e come amica. Nell'uomo tanti e nessuno in particolare.
Lo stilista che ha più amato?
Senza dubbio Romeo Gigli, dispiace che oggi sia sparito. Con lui ho avuto un bellissimo rapporto. Un uomo capace e gentile. Jil Sander di cui ricordo con vero piacere i miei viaggi in Germania. Una donna che mi ha sempre fatto sentire importante, anche se io non lo ero minimamente. Alberto Aspesi di cui ho sempre amato il suo atteggiamento verso la moda e che nonostante un carattere difficile è un caro amico, un uomo solido. Fiorucci per il quale ho lavorato e che ha rivoluzionato la moda di tutti i giorni e di cui ho apprezzato soprattutto l'atteggiamento verso la vita e il grande Antonio Fusco.
Un personaggio che non sopportava?
Tanti...però credo di avere una qualità. Non sono mai arrabiata, vado oltre, perchè io detesto le guerre e quindi ho sempre risposto con il sorriso.
Lei è sempre stata un personaggio divisivo, un'anti-diva. Quale il suo più grande vizio e quale la sua più grande virtù?
Il mio più grande vizio? Non ho disciplina e mangio in modo disordinato e di tutto.
La mia più grande virtù è l'ironia, detesto le persone cupe perchè affrontare la vita con il sorriso è fondamentale.
Yuppies o Paninari?
Mi hanno sfiorato, ma non mi hanno coinvolto.
Mi congedo, ma non prima che la Pupi mi dica: "Bello il tuo cappotto, ma sarebbe stato meglio due centimetri più lungo."
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