Philosophy
Veronique Leroy è un marchio d’abbigliamento femminile nato da un’idea dell’omonima designer belga, diplomatasi alla scuola Studio Bercot di Moda.
Dal 1987 al 1989, Veronique è assistente presso Azzedine Alaïa e, nel 1989, vince il premio Helena Raviist. Nello stesso anno, inizia a lavorare per Martine Sitbon, come assistente stylist, e nel 1991 avvia la propria attività, promuovendo la sua prima collezione durante la settimana della moda di Parigi.
La costante attenzione verso i dettagli, i materiali e le proporzioni, rendono il lavoro di Veronique Leroy unico nel suo genere.
Apparentemente austere, infatti, le creazioni di Veronique Leroy reinterpretano i codici rigorosi dell’abbigliamento ispirato ai costumi religiosi, come quelli indossati dai mormoni.
Veronique, così, copre e scopre la silhouette, giocando con austerità e sensualità allo stesso tempo, in una giustapposizione di frigidità e sensualità.
Un sex appeal inconsueto dato da abiti-camicia dotati di applicazioni a rete, fessure suggestive e trasparenze, ma anche ricami ispirati a stampe animalier e cappotti a tubo, top e gilet lunghi.
Tagli squadrati e spalle larghe, invece, caratterizzano bomber voluminosi e giacche a vento oversize.
Il dualismo tra la donna buona e la donna cattiva, è contagiato anche da una miscela di colori scuri, sagome black & white e tonalità nude che si mischiano anche a tocchi di bordeaux e di blu mezzanotte.
Seta, cotone e spugna, sono solo alcuni dei tessuti utilizzati nelle varie collezioni per far compiere delle vere e proprie torsioni agli abiti avanguardisti, che si focalizzano su linee svasate, spesso a trapezio, volumi arrotondati nei caban, usati sopra pantaloni a sigaretta e abbinati a sandali-platform dall'aspetto deciso e aggressivo.
Una collezione lineare, insomma, che a tratti ricorda lo stile Seventies, probabilmente per via di quegli sporadici flash di vernice che compaiono su molti degli outfit di Veronique Leroy.
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