Philosophy
Tabarro è un brand veneto che produce ampi mantelli rotondi, a ruota, lunghi fino al polpaccio, realizzati in tessuti pesante e spesso, reso impermeabile, denominati appunto tabarri.
Capo d’abbigliamento derivato dall’elaborazione del mantello greco e romano e della più recente mantella con cappuccio, il tabarro per centinaia di anni ha cavalcato le scene di vita e di costume del mondo soprattutto quello europeo, che ha avuto il suo massimo splendore all'epoca della Serenissima Repubblica di Venezia.
Di origine veneziana, questo indumento nel ‘900 è stato soppiantato dal cappotto, perché più funzionale e pratico; nel periodo fascista, invece, è stato proibito perché considerato un indumento tipico degli anarchici.
Oggi il Tabarro, prodotto dal Tabarrificio Veneto di Mirano, è tornato in voga ed è indossato da donne, uomini e giovani in ogni occasione.
L’artigiana sartoria veneta in mano a Sandro Zara, inizia così la produzione sartoriale di alcuni modelli dal vago sapore retrò, frutto di selezionatissimi tessuti che mantengono la trama e l’ordito di un tempo.
Traendo spunto da indumenti teatrali e da vecchi grembiuli dei pescatori si è potuta creare così una collezione che consta di svariati modelli, tra cui il Nobiluomo, il Brigantino, il Lustrissimo, il Ruzzante e il Mercanto Padano.
Parallelamente ai tabarri è nata anche la linea Barena, una collezione d’abbigliamento ispirata all’ambiente lagunare, come i pantaloni bragosso, la giacca sestier, il coat foresto, la casacca burchio.
I tessuti utilizzati, quasi sempre in nero e in blu scuro, sono in genere il panno nobile, il panno pastore e il velour, stoffe utilizzate dai militari per le divise di alta uniforme, mentre, i baveri sono prodotti con tela di crine, cucita seguendo un principio che consente al collo di prendere consistenza e di restare comunque indeformabile.
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