Philosophy
Vladimir Kareleev è un marchio berlinese d’abbigliamento femminile destrutturato e avant-garde.
Vladimir Karaleev è nato e cresciuto a Sofia, in Bulgaria, ma si è trasferito a Berlino all'età di diciannove anni per studiare moda presso l'Università di Scienze Applicate.
Nel 2005 ha fondato la sua etichetta di moda, lanciando la sua collezione concettuale debutto "CUT 210".
L'arte contemporanea ha una forte influenza sugli abiti di Karaleev, ma anche la movimentazione creativa dei materiali che funziona in combinazione col disegno concettuale.
Karaleev va contro le forme e i tagli tradizionali e crea invece sagome innovative, che sono fortemente influenzate dalle strutture geometriche.
Il suo stretto legame con la scena artistica non si esprime solo attraverso il suo approccio concettuale, ma anche attraverso la presentazione di una linea d’abbigliamento particolare ed essenziale.
Nel circuito berlinese Vladimir è conosciuto come il designer che va contro la silhouette precostituita, sposando a pieno il senso della pulizia e del taglio e lasciandosi trasportate del concetto, più che dall’abito stesso.
La tradizione sartoriale, totalmente handmade di Karaleev ribadisce la semplicità complessa di tuniche fluttuanti, inclini al drappeggio e alla torsione, per annullare la percezione della frontalità e comunicare il senso del movimento.
Bluse in seta e short sono stretti in vita da una sportiva coulisse, per contro i gilet dilungati e le gonne si doppiano in stratificazioni di velo e tulle.
Ristretto e centellinato è invece il gioco dei colori, spesso neutri e cipriati, intervallati da stampe e digitalizzazioni floreali.
Nuove forme e tagli sperimentali formano quindi il centro delle creazioni del designer di origini bulgare, Vladimir Karaleev, che crea uno stile femminile al limite con quello menswear.
Un nuovo modo d’intendere la couture quello di Vladimir che presenta sempre uno stile di pura avanguardia, caratterizzato da tagli essenziali e una ventata fresca d’indipendenza.
I suoi cappotti legati con una cintura giapponese in vita, ricordano il lavoro concettuale intrapreso qualche anno addietro da Yohji Yamamoto, mentre, le camicie dai colori brillanti, le giacche e i pantaloni forniscono un valido intermezzo per giocare con la forma e il colore, in modo sempre esagerato e accentuato, scegliendo con cura quello che verrà mostrato, per quanto tempo e per compiere un ben preciso movimento del corpo.
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