Philosophy
Ter Et Bantine è un marchio italiano d’abbigliamento femminile dallo stile essenziale, scabro, ma anche concreto, puro e minimal.
La designer, Manuela Arcari, riflette sui suoi abiti un imprinting deciso e quasi austero, dedicato alle donne che amano indossare nuove formule avantgarde e rivoluzionarie.
Ter et Bantine nasce nel 1992, portando sulle passerelle una linea d’abbigliamento che offre un’attenzione particolare a una figura femminile, reale e vera, contestualizzandola addirittura in situazioni concrete, di vita vera.
Manuela veste così la silhouette femminile con abiti dal design controllato ma non punitivo, nel quale la purezza può anche aprirsi all’abbandono decorativo, ma in un modo nuovo.
La severità dei suoi capi evidenzia una grazia, una femminilità fluida, concepita come un linguaggio aperto e libero. I suoi abiti sebbene così rigorosi, sanno come sedurre, scavando tra le pieghe, tra i tagli netti e le geometrie, che fanno riaffiorare, nella mente umana, memorie ed emozioni dimenticate.
La semplicità di Ter et Bantine è complessa, ricca di nuances che si diramano da tonalità neutre e soft, come il bianco, il beige e il color crema, fino a tinte estreme e vivaci, come il blu elettrico, il rosso e il giallo ocra.
Quella di Manuela è una couture il cui punto focale è l'eleganza dell'uso, la fascinazione derivata dalla forma, che permette di sviluppare a un guardaroba di capi elementari fortemente archetipici, dove top, gonne, giacche, pantaloni regalano al cliente, la possibilità di modulare look, di volta in volta, sempre nuovi.
Nessun orpello, eccesso o fronzoli stilistici per Ter et Bantine, una griffe caratterizzata da uno stile prettamente maschile che affascina per la sua purezza dei grigi mélange, per i suoi tagli decisi che disegnano il corpo, per i dettagli tailor-made, ma anche per le gessature di lana pettinata.
Le creazioni di Ter et Bantine puntano all’essenza, con vestiti dritti e puliti, nelle linee e nei colori. Gli abiti e i cappotti eliminano ogni forma e cadono lineari fino ai piedi, mentre le gonne sia lunghe, sia corte, appaiono statiche e marmoree.
Le giacche perdono le maniche, trasformandosi in insoliti gilet stretti da cinture in cuoio appena sotto il seno, ridisegnando il nuovo punto vita.
Le casacche, invece, hanno le maniche a uovo, spesso con intarsi di pelliccia, la stessa utilizzata per i top e per le gonne, evidenziandone un’allure essenziale e insolita, per contro, i pantaloni cadono morbidi, in stile boyish, arricchiti in vita da pences.
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