Philosophy
Ktz è un brand inglese d’abbigliamento per uomo e per donna, nato dall’idea di collettivo di designers: i macedoni Sasko Bezovski e Marjan Pejoski, insieme al giapponese Koji Maruyama.
Sasko si trasferisce in Inghilterra nel 1989 per seguire la sua passione per la musica e per le altre discipline artistiche, mentre Marjan, dopo aver frequentato la Saint Martins School a Londra, diventa un membro della tribù di Vivienne Westwood.
Nel 1996 aprono la sua prima boutique Kokon to Zai, nata originariamente come spazio creativo per deejay, in seguito prende vita il marchio Ktz, dedicato a un mercato accessibile e democratico, con collezioni moda dal design unico e ricercato.
Queste collezioni s’ispirano al Nord Africa, prendendo spunto dalle donne berbere che sono sempre state più forti rispetto agli uomini, sia nel loro aspetto che nel loro modo di vestire.
Il volume degli abiti da nomade è stato tradotto in note floreali, gessati e georgette, come se fosse una nuova stratificazione tribale.
I mosaici islamici sono stati la base per i modelli geometrici della collezione, ma sono stati offerti in materiali sintetici futuristici, senza dimenticare i tradizionali gioielli d’argento berbero, intesi come un modo di comunicare la loro ricchezza.
Ktz nasce per un pubblico avanguardistico, di tendenza, dal sapore sperimentale e sempre pronto a rompere gli schemi, compresi quelli che dividono l’abbigliamento maschile da quello femminile.
Ricchi di riferimenti ecclesiastici, i capi Koton To Zai identificano un concetto, un’idea, un’espressione che conquista per via dei colori, delle forme, delle grafiche e della stessa ideologia creando un mix perfetto che non potrebbe mai annoiare.
Ktz è colorato, è esagerato, è trash, è kitch, è la morte degli abbinamenti coordinati e il trionfo dell’opulenza priva di criterio logico, ma che riesce a far viaggiare con la mente la sua clientela di riferimento.
Donne e uomini guerrieri in bianco e nero sono alcune delle scelte moda firmate Ktz, caratterizzata da uno stile sorprendentemente grafico, non solo nel senso della stampa, ma anche nei grafismi che loro disegnano a mano libera.
Soluzioni assolutamente giovanili, ribelli e fuori dagli schemi che fanno prigioniera una bellezza malefica che ferisce e uccide come una spada.
Ispirati a un'Art Nouveau in stile noir, i capi ipnotizzano per il ritmo sincopato dei total white e total black, intramezzati solo dal rosa cipria e dalla sensualità dei modelli in camouflage.
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