Philosophy
Vincent Billeci è un marchio italiano focalizzato nella produzione d'abbigliamento e accessori da donna.
Originario di Isola delle Femmine, vicino Palermo, classe 1988, laureato all’Accademia di Belle Arti di Palermo in Progettazione della Moda, Vincent frequenta numerosi corsi di perfezionamento in taglio e cucito e modellistica, ampliando la sua formazione artistica e professionale presso l’istituto IED Moda lab a Milano, dove adesso vive e lavora.
Selezionato da Vogue.it e da numerose riviste di settore, come giovane designer emergente, le sue collezioni appaiono spesso grondanti di ricordi verso quelle tradizioni religiose e popolari della Sicila, che quotidianamente contamina la sua minuziose ricerche.
Lo stilista siciliano, è un grande estimatore della sua terra, si lascia ispirare dai colori, dalle tradizioni e dalle radici dell'Isola nelle sue creazioni.
Il culto di Santa Rosalia, le «sue» rose, gli ex voto, che generalmente si offrono alla martire per ottenere la “grazia”, sono solo alcuni degli elementi folkloristici che, in questi anni, hanno ispirato e influenzato il percorso creativo di Vincent.
Non a caso, sulle «Silver Cow Bags» sembrano pascolare mucche in argento 925, da sempre sinonimo di prosperità e fertilità, oppure sulle pochette «Rosalie-Bag», è come se sbocciassero improvvisamente boccioli di rose lavorate a sbalzo dagli antichi argentieri, quasi a voler rendere omaggio alla «patrona» palermitana.
Un poetico microcosmo in cui il mare, con i suoi coups de théâtre partoriti tra alba e tramonto, genera le sue più delicate suggestioni.
É mare al mattino. Racchiuso nella trama nodosa dello shantung bianco, si sprigiona in una schiuma pallida, di perla, una risacca ritratta negli abiti al ginocchio, sotto il seno, che regala strappi di ceruleo e ametista, scie di bianco lattiginoso e verde menta.
Profondissimi gli scolli: un’insenatura in cui si nascondono e fluttuano delicate meduse gelatinose, dettagli unici trovati nelle botteghe degli antichi rigattieri di Palermo, che colorano il pallore drammatico del bianco con le tinte aurorali dell’ambra, della lavanda rosa, del turchese e dell’argento.
Un nitore abbacinante, quello del sole allo Zenit, brucia sugli occhi quando la mussola bianca delle camicie, ottica, vibra e si frantuma con stampe acquerellate e soffuse contro un sofisticato pizzo ossidiana: miraggi acquatici e opalescenti nascosti anche nelle pieghe centrali delle gonne trapezioidali.
E’ mare alla sera: la luce radente sull’orizzonte giunge a colorare d’argento lo specchio d’acqua immobile dei piccoli abiti con piegone centrale, a contrasto, fino a spegnersi nelle trasparenze del long dress nero scintillante tra i bagliori lunari di un orecchino-medusa argento sa di mediterraneo, di acqua salata, di bava marina che come materia lieve si lascia tessere come una ragnatela fino al ginocchio, sopra le mini colorate, affogate in questo mare calmo e chiaro dove l’eleganza sposa lo sporty,
il Pop bacia l’Art Decò, con esempi azzardati nelle canotte di rete su cui mettono radici i dettagli couture dei ramages floreali mentre sul collo, come atolli solitari, sospesi galleggiano colletti di organza colorata.
L’Isola delle Femmine (antico carcere femminile nei pressi di Palermo) e Maria, Stella del Mare, cuore della collezione, alimentano un racconto in cui la tradizione incontra il linguaggio contemporaneo del design, l’over incontra lo skinny, il lungo si sviluppa sull’estremamente corto mentre l’accessorio metallizzato infiamma la collezione come un tramonto: verde acqua e dorato, corallo e catrame, rosa geraneo e argento sono le evoluzioni della Rosalie bag, malva shocking metallizzato invece per il pezzo cult della collezione: la SpineBAG con cinturino dorato e dettaglio lisca in argento realizzato dagli antichi argentieri palermitani.
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